Preparativi progetto confini

Da wikiafrica.

Storia del progetto

Il progetto “Confini e sconfinamenti” nasce all’interno di un’iniziativa in corso da alcuni anni a favore di immigrati e richiedenti asilo provenienti soprattutto dal Corno d’Africa intorno a una ‘scuola di italiano’ iniziata da Medici contro la tortura (MDC) per contestualizzare e lenire la memoria dei traumi subiti e dell’esodo. A scuola, struttura aperta di formazione continua basata su lavoro volontario ad opera di una onlus specializzata, Asinitas [1], i migranti vengono accolti in una comunità di cura della persona che enfatizza l’autonomia, la creatività, la capacità di rete di chi è in situazione di bisogno, il riannodarsi di rapporti significativi dopo (e all’interno del) trauma dello spaesamento, della precarietà e della emarginazione.

Metodologia

All’interno del rapporto privilegiato che si crea con l’allievo-testimone, l’oralità, il ricordo del trauma e la memoria di appartenenza del singolo forniscono al gruppo la capacità di ritrovare le rispettive strutture di appartenenza e di contribuire con la propria testimonianza e partecipazione al progetto e al mantenimento della memoria interna della migrazione che rischia altrimenti di essere dispersa. Si sono accesi così all’interno della Scuola di italiano di Asinitas laboratori di narrazioni e video-narrazioni sul viaggio e le strategie di sopravvivenza dei migranti in cui la memoria dei singoli percorsi migratori viene ricostruita collettivamente e fornisce la possibilità di ridare, al di là delle indagini sociologiche o demografiche, e delle forzate audizioni dei richiedenti asilo di fronte alle commissioni territoriali di indagine, sia lo spessore e la densità documentaria e di informazione rispetto a un avvenimento tra i più rilevanti del mondo odierno, sia di far partecipare i migranti a tali processi di conoscenza e aumentare la consapevolezza esterna di legislatori, amministratori, operatori della sicurezza e il pubblico in generale della condizione migrante e delle sue aperte contraddizioni. Le iniziative messe in cantiere per l’anno prossimo prevedono:

  • un laboratorio di alfabetizzazione informatica per permettere ai migranti di prendere conoscenza di un mezzo di comunicazione indispensabile alla loro professionalizzazione e alla potenziale partecipazione al progetto Confini/sconfinamenti
  • un laboratorio audiovisivo per l’autoformazione di filmmaker, montatori e operatori della comunicazione audiovisiva e la promozione di documentari e testimonianze sulla condizione migrante e sui percorsi migratori dall’Africa e in Africa lungo le nuove rotte transnazionali della mobilità africana
  • laboratori artistici e teatrali di autorappresentazione con l’impiego di materiali derivati dalle testimonianze raccolte intorno al progetto
  • prosecuzione dell’attività di ricerca sulla memoria dell’esilio e dall’esilio attraverso le testimonianze e le narrazioni dei migranti.

Progetto Archivio Audiovisivo della Memoria Migrante

Il progetto di un Archivio audiovisivo della Memoria dell’emigrazione africana persegue i seguenti obiettivi:

  • aiutare le comunità di richiedenti asilo da paesi africani dove sono in corso gravi crisi umanitarie a mantenere le proprie radici culturali in un contesto di dispersione e di disgregazione quali quelle dell‘espatrio forzato
  • raccogliere e conservare testimonianze individuali e collettive dei vari gruppi migranti e farne oggetto di memoria e di riabilitazione personale e professionale
  • ricostruire la memoria dei viaggi della sofferenza, le tappe, i passaggi, le soste e i luoghi della migrazione fino al luogo di residenza
  • ricostruire la memoria dell’incontro e dei percorsi di adattamento e con la diversità culturale e ambientale nei nuovi luoghi di residenza in Italia o in Europa
  • inserire le storie di vita e di sopravvivenza degli africani in Italia e/o in Europa nella lunga storia di continui adattamenti e spostamenti delle società africane alla ricerca di contesti abitativi diversi e meno inospitali di quelli originari
  • documentare le situazioni di crisi che hanno dettato i motivi dell‘espatrio forzato contribuendo a diffondere in Italia una più accurata conoscenza delle scelte e delle motivazioni dello stesso
  • contribuire alla professionalità dei nuovi migranti con corsi ad hoc per fotografi, documentaristi e operatori della comunicazione interculturale

Il corso di formazione è stato organizzato in collaborazione con il Laboratorio sperimentale del cinema documentario Zavattini di Bologna - ZaLab [2] e con la Fondazione Archivio audiovisivo della memoria operaia e democratica di Roma AAMOD [3] sulla base di un contributo della Fondazione Monte dei Paschi di Siena.

Progetto Confini, Rotte, Strade: collaborazione con Wikiafrica

Il Progetto “Confini, Rotte, Strade”vuole essere un esperimento pilota che dovrebbe servire ad aprire un Portale Wikipedia dallo stesso titolo (provvisorio) con le seguenti finalità:

  • la messa in luce dei luoghi e e delle rotte frequentate dai popoli migranti e la conoscenza aggiornata delle loro caratteristiche, ambienti e attraversamenti da parte di coloro che vi sono passati o vi hanno sostato di recente:
  • l’individuazione di voci narranti tese ad informare sulle condizioni di vita, di alloggio, di sopravvivenza nei luoghi di maggiore frequentazione da parte di gruppi e individui migranti;
  • la documentazione visiva, le testimonianze, i ricordi di chi è passato attraverso questi luoghi di pernottamento, di sosta, di detenzione per costruire una memoria storica delle rotte dei migranti a livello collettivo;
  • la diffusione a livello di massa una più diffusa consapevolezza dei costi umani e sociali che i flussi migratori innescano nelle società di accoglienza in Europa e in Africa insieme alle pratiche di dissuasione, rigetto ed esclusione dalla società di cui i migranti sono spesso vittime non passive.

Il Progetto viene proposto all’interno di WikiAfrica, un’iniziativa volta ad ‘africanizzare’ wikipedia attraverso network, ricerche, pubblicazioni ed eventi, nonché la formulazione di nuove voci ‘open content’ sulle rotte e i luoghi di sosta dei migranti con la partecipazione di una rete di migranti e di operatori africani direttamente interessati.

L’idea di costruire tramite WikiAfrica una mappatura delle principali strade e percorsi delle migrazioni contemporanee deriva dalla esigenza di informare il vasto pubblico sull’intreccio di luoghi, strade, percorsi di vita, processi di sfruttamento, pratiche di violenza e modalità di sopravvivenza da parte di moltitudini sempre più crescenti di africani (ma anche di gruppi asiatici e mediorientali) che attraversano, sostano, visitano, dimorano o vengono trattenute in luoghi di smistamento, raccolta, detenzione o sfruttamento nel Continente. Poiché tali luoghi e rotte e centri nodali si avvicendano nel tempo e nello spazio a seconda del chiudersi di accessi o l’avvio di politiche di rigetto in Europa o in Africa, sembra importante aggiornare periodicamente la rimappatura continua delle rotte e dei percorsi migratori, e documentare le testimonianze vive di chi attraverso questi luoghi è passato. Il progetto ha lo scopo di far partecipare gli stessi migranti al processo di maggiore consapevolezza dei costi umani, sociali e di diritti umani disattesi che le attuali pratiche di uscita dal proprio paese, di esodo, e di esilio per ottenere asilo e riconoscimento in un altro paese inducono nei soggetti migratori e nelle società di accoglienza.

Proiezioni esterne

Tra le possibili proiezioni esterne del progetto, si elencano qui di seguito una serie di collegamenti che, se concordati a livello di pianificazione tra gli enti partecipanti, potranno ampliare le ricadute del progetto a livello territoriale e nazionale attraverso il coinvolgimento di:

  • soggetti e attori istituzionali e privati. Tra gli attori locali, in primis, verranno chiamati a collaborare gli Enti Territoriali (Comune, Provincia, Regione) con i rispettivi Assessorati (Cultura, Immigrazione, Lavoro) per ampliare e consolidare esperimenti pilota di accoglienza e inserimento di immigrati, rifugiati e richiedenti asilo e il mantenimento delle loro radici linguistiche e culturali. La collaborazione al progetto di fondazioni, organismi non governativi, gruppi di volontariato e associazioni di immigrati (Asinitas; Parsec; MSF; Amnesty; ICS, Fondazione di Liegro, etc) favorirà i rapporti tra istituzioni pubbliche e private a livello cittadino e la diffusione di una cultura di rispetto e di attenzione nei confronti del mondo della immigrazione, delle sue necessità di vita, di aspettative, e dei suoi diritti umani e civili;
  • coinvolgimento di Istituti europei omologhi e di partner internazionali dei gruppi proponenti sia a livello di Enti audiovisivi pubblici e privati che di sezioni di organismi non governativi internazionali quali Amnesty o Medecins sans frontières;
  • coinvolgimento di Enti, Università, Istituti di ricerca in Italia e all’estero. Una rete di possibili partner è in corso di formazione con sede proponente l’Università “L’Orientale” di Napoli. Tra i paesi interessati si pensa in particolare a esperienze di migrazione simili in ex-paesi coloniali quali Francia, Portogallo, Spagna e Gran Bretagna.

Collegamenti esterni

  • Wikiafrica [4]
  • Lettera27 [5]
  • Asinitas Onlus [6]
  • Fondazione Archivio audiovisivo della memoria operaia e democratica di Roma AAMOD [7]
  • Laboratorio sperimentale del cinema documentario Zavattini di Bologna - ZaLab [8]
  • Open Street Map [9]
  • Migreurop [10]
  • Fortress Europe [11]